Chi sono

Sono Gianluca Piantanida, artista.

Negli ultimi anni ho spesso paragonato questa mia esperienza artistica,
questo viaggio, all’esplorazione di una foresta.
Una foresta fitta e impervia che volevo attraversare cercando costantemente di trovare la mia strada, cercando luce e verità.
All’inizio mi sentivo soffocare, non trovavo spazio e la vegetazione fitta e opprimente mi bloccava e feriva. Mi respingeva.
In quel momento, mi mancavano gli strumenti e le capacità per aprire un varco nella vegetazione che mi circondava, e quindi non ero in grado di avanzare.
Per trovare spazio, per respirare, facevo qualche passo lungo un sentiero già ben tracciato. Ce n’erano tanti tra cui scegliere. Ognuno di essi era bello, accogliente, ben curato. Li provavo tutti per vedere se mi andavano bene.
Saltare da un sentiero all’altro era divertente e facile, ma mentre da una parte mi portava un po’ di felicità e di successo, dall’altra mi sentivo a disagio.
Insoddisfatto.
Volevo di più da me stesso, sapevo di poter essere di più.
Cosi mi sono imposto una scelta: potevo continuare a camminare su un sentiero che qualcuno aveva già percorso, un sentiero che un altro artista si era già preso il tempo e l’energia di creare per se stesso, oppure potevo scavare in profondità dentro di me e trovare il coraggio e la forza di arrancare per la MIA strada attraverso la foresta.
Voglio essere onesto con me stesso fino in fondo, sono rimasto troppo a lungo su sentieri ben consumati.
Mi sono trattenuto li sperando che ci fosse una via più facile, sono rimasto li soprattutto per paura, vigliaccheria e senso di inadeguatezza, credo.
Ma il fatto è questo, non puoi raggiungere il tuo traguardo, non puoi mai essere il meglio di te stesso o raccogliere i risultati più grandi se stai percorrendo un sentiero che qualcun altro ha già percorso. SARANNO SEMPRE ALMENO UN PASSO DAVANTI A TE.
Se vuoi conoscere i tuoi limiti e il tuo vero valore, devi andare per la tua strada.
Non è facile. Non biasimo nessuno, me compreso, per essere rimasto dove è comodo.
Ma vi dirò quello che so.
Lo so nonostante le ustioni, il dolore e le lacrime,
nonostante gli affanni, le notti insonni e tutta l'ansia,
nonostante le paure, i dubbi e l'autocommiserazione,
nonostante il duro lavoro e l'enorme quantità di energia, sforzo e tempo.
Per me ne è valsa la pena. Senza ombra di dubbio!
È lì che ho trovato la mia luce e la mia felicità.
È dove ho trovato la verità e il mio posto.
È dove mi sono guadagnato il titolo di "artista".
E così ho progettato.
Ho inciso.
Mi sono formato.
Ho saldato.
E saldato.
E saldato ancora un po '.
E forgiato
Ho sudato
e sofferto
e pianto
e riso.
Ho levigato
tagliato
bruciato
e pulito
e lucidato.
E infine ho legato con un filo d’acciaio.
E’ cosi che sono nati i cuori metallici.